Girolamo Troppa

Olio su tela 98x73 - Copenaghen, Statens Museum for Kunst


Quest'intensa raffigurazione di San Pietro trasmette perfettamente l'angoscia e il pentimento derivanti dal rimorso di aver appena rinnegato il Cristo, caduto nelle mani dei farisei.

Ritroviamo l'episodio nel Vangelo di Matteo:

"….E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente". (Matteo 26, 75)

Il realismo perfetto dell'opera è frutto dei numerosi dettagli e dal gioco di luci-ombre sul viso di Pietro, bagnato dalle lacrime.

L'apostolo volge lo sguardo al Signore (personificazione della luce dall'alto) e piangendo si mostra affranto e pentito del tradimento riportato sopra; le mani in grembo sono riunite in preghiera, all'angolo del quadro le chiavi del Cielo ( o chiavi del Paradiso) affidate simbolicamente dal Signore a Pietro, una per ammettere e una per escludere gli uomini dal regno dei Cieli. 

Girolamo Troppa riesce in più opere a rappresentare solitari personaggi colti nel momento di un’intensa manifestazione emotiva (il pentimento, ad esempio), come avviene in questo dipinto: il senso di rimorso che attanaglia il cuore di San Pietro invade completamente la composizione e viene veicolato attraverso gli occhi supplichevoli bagnati di lacrime del santo, rivolti direttamente al Padre.

Acquistato a Roma dall'architetto Lambert Van Haven insieme al Omero (1669) , il ritratto di San Pietro Penitente fa parte della collezione del Re Ferdinando III di Danimarca; ad oggi, è possibile osservare la tela originale nello "Statens Museum for Kunst" di Copenaghen.

 

[ENG]

This intense depiction of Saint Peter perfectly conveys the anguish and repentance resulting from the remorse of having just denied Christ, fallen into the hands of the Pharisees.

We find the episode in the Gospel of Matthew:

"…. And Peter remembered the word of Jesus: "Before the cock crows, you will deny me three times." And he went out and wept bitterly." (Matthew 26, 75)

The perfect realism of the work is the result of the numerous details and the play of light and shadow on Peter's face, bathed in tears.

The apostle turns his gaze to the Lord (personification of the light from above) and, crying, shows himself brokenhearted and repentant for the betrayal reported above; his hands in his lap are joined in prayer, in the corner of the painting are the keys of Heaven (or keys of Paradise) symbolically entrusted by the Lord to Peter, one to admit and one to exclude men from the kingdom of Heaven.

Girolamo Troppa succeeds in several works in representing solitary characters caught in the moment of an intense emotional manifestation (repentance, for example), as happens in this painting: the sense of remorse that grips the heart of Saint Peter completely invades the composition and is conveyed through the pleading eyes wet with tears of the saint, turned directly to the Father.

Purchased in Rome by the architect Lambert Van Haven together with the Homer (1669), the portrait of Saint Peter Penitent is part of the collection of King Ferdinand III of Denmark; today, it is possible to observe the original canvas in the "Statens Museum for Kunst" in Copenhagen.

Dettaglio delle chiavi, simbolo antico del cristianesimo, associato alla figura di S. Pietro

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